giovedì 22 aprile 2010

I'm Lovin it

21.04.10
Come saprete la scorsa settimana c'è stata la settimana del design a Milano, tra il salone del Mobile e Zona Tortona, possiamo dire con certezza dire che Milano si è fatta notare.
Ma non solo, in occasione della Fiera del Mobile di Milano, Mc Donald si è rifatto il look ed ha colto l'occasione per inugurare il desihn esclusivo dei suoi interni.

Dal classico inizio, che eravamo abituati a vedere, frutto dei primi anni del fast food importato dall'America con tutta la filosofia che ne concerne, ora stiamo assistendo a una forte trasformazione di quello che è il colossale sistema di Mc Donald.
Già Ritzer aveva teorizzato il processo dell'azienda, vedendo una vera e propria catena di montaggio con tutti i riferimenti al taylorismo e in parte anche al marxismo, dallo sfruttamento dell'ambiente e dei lavoratori fino a quello della clientela.
La sua logica si basa in pratica sulla velocità, sulla suddivisione del lavoro (una chiara rimembranza del taylorismo), sul consumo veloce dei pasti, riduzione del tempo di permanenza in modo da garantire sempre spazio libero per nuovi clienti.

Oggi: non è più così!

Si sta riscoprendo lo slow food, la filosofia slow prevede la riscoperta dei sensi, nelle sue sfacettature, in primis del cibo: la completa antitesi del fast.
Alla dimensione del gusto, si accompagna anche la percezione della dimensione ambiente, che nella filosofia slow non deve richiamare necessariamente quella della casa, ma più che altro l'intimità aiutata anche dalla dimensione sonora.
Non è difficile capire l'inversione di tendenza che si sta disvelando nel Mc.
Se non possiamo affermare che appartenga alla filosofia slow, non possiamo però nemmeno dire con nemmeno dire con assoluta certezza che il ruolo che ricopre tutt'oggi è quella del fast food.
Di seguito cercheremo di indagare le diverse sfere sensoriali che rendono difficile questa categorizzazione:



DIMENSIONE GUSTO

Una vera rivoluzione è quella della riscoperta del sapore.
Al classico gusto del Mc viene aggiunto quello classico della cucina occidentale, una importante componente della nostra cultura.

Da una parte c'è la spinta del marketing a offrire prodotti italiani e certificati, offrendo quindi una certezza in più sui prodotti Mc Donald.
Emblematico è il caso dell'Emmenthal Francese, inserito nei panini per garantire sicurezza e igiene insieme a un attento rapporto qualità/prezzo.

DIMENSIONE SPAZIO
Il fast food per garantire il "via-vai" del flusso della clientela disponeva scomode sedie in plastica, per nulla ergonomiche (inutile dire che non si vedeva l'ora di alzarsi!)
La settimana milanese ha inaugurato un interior design, che sopprime questa prospettiva "life in plastic" :
i tavoli sono accompagnati da comodi divanetti in colori più o meno neutri dall'aria minimal-chic con un comfort nuovo che non conoscevamo in Mc Donald.
Lo stesso allestimento del fast food ricorda la filosofia slow, grandi lampadari ri-illuminano la stanza.
Insomma dopo anni di filosofia fast, ora forse potremo finalmente sederci e pensare davvero "I'm lovin it!"

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